Si chiama UnderwaterMuse lo studio portato avanti dalla direttrice scientifica Rita Auriemma, docente UniSalento di archeologia subacquea, e trattasi di un progetto internazionale che renderà accessibile a tutti i tesori sommersi nel parco archeologico di Baia dei Camerini, a Santa Sabina.
Dalle brocche alle coppe, dalle tazze alle anfore impiegate per il trasporto del vino dalla Grecia e dall’Egeo, gli scavi che continueranno grazie al progetto internazionale in cui Santa Sabina è capofila, restituiranno il restante immenso patrimonio sommerso di merci, di vite e di naufragi.
Il progetto si avvale della collaborazione del dipartimento di Architettura e design del Politecnico di Torino, che curerà rilevamenti e modellazione 3D con voli da drone, laser scanner e altre tecniche innovative, per permettere a chiunque di poter viaggiare nella storia millenaria d’Italia.
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